Per secoli i filosofi, da Platone a Cartesio a Kant, hanno considerato, in accordo con la Bibbia, l'uomo diverso da tutti gli altri viventi per ragioni sovrannaturali. Oggi invece, alla classica domanda filosofica: «Che cosa ci rende umani?», la maggioranza degli scienziati e dei filosofi risponde senza esitazioni: il nostro cervello. Questo parere è esplicitamente condiviso dalle leggi dei paesi civilizzati, che equiparano la morte di una persona a quella del suo cervello, anche a cuore battente. Il confronto fra il cervello umano e quello di animali non umani mette in evidenza molti principi di organizzazione anatomo-funzionale comuni e altri specificamente umani. Anche se non esiste ancora una teoria generale universalmente accettata del funzionamento del cervello umano,
soprattutto in rapporto al problema metafisico mente-cervello, è possibile descrivere alcune acquisizioni accertate riguardo all'assemblaggio prenatale delle strutture cerebrali, all'azione di fattori ambientali su di esse, e ai meccanismi
di controllo nervoso del comportamento e dei processi cognitivi.
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