I docenti Farinelli, Castellini e Meli intervengono nella trasmissione Focus Verona Economia dedicata all’intelligenza artificiale

  from 9/15/24 to 12/31/24

Il Dipartimento di Informatica dell'Università di Verona punta su progetti di ricerca e corsi di laurea magistrali in IA e Data Science, con l'obiettivo di formare professionisti richiesti in ambiti come energia, logistica e legale. Ne ha parlato il direttore, prof. Alessandro Farinelli, assieme ai docenti Alberto Castellini e Daniele Meli, durante la puntata di Focus Verona Economia dedicata all’intelligenza artificiale.

Guardate la puntata su YouTube di Focus Verona Economia

Di seguito si riportano i momenti salienti dell’intervista condotta dal direttore di Verona Network, Matteo Scolari.

Benvenuto, professore. Il Dipartimento di Informatica dell’Università di Verona ha una lunga storia di eccellenza e innovazione, con un focus crescente sull’intelligenza artificiale. Può fornirci qualche numero e una panoramica sul lavoro del dipartimento?

Certamente. Il Dipartimento di Informatica è cresciuto molto negli ultimi anni e attualmente conta circa 65 persone tra docenti e ricercatori. Ci concentriamo su quattro aree principali: matematica, fisica, informatica e ingegneria informatica. Un punto di forza del dipartimento è la capacità di integrare queste discipline, il che ci ha permesso di crescere in modo organico. Al momento, gestiamo circa 26 progetti di ricerca, con un budget complessivo di circa 7 milioni di euro. Questi fondi ci permettono di sviluppare ricerche avanzate, acquistare materiali e finanziare persone per progetti di innovazione.

Un altro aspetto importante è la collaborazione con le aziende. Può parlarci di come il Dipartimento di Informatica si relaziona con il mondo imprenditoriale?

Abbiamo una forte vocazione all’innovazione e collaboriamo con molte aziende. Ospitiamo alcune di esse nel nostro Computer Science Park, dove attualmente operano nove aziende, tra spin-off, start-up e imprese strutturate. Queste aziende collaborano con noi su progetti di ricerca, spesso legati all’intelligenza artificiale.

Negli ultimi anni, avete attivato due corsi di laurea magistrale internazionali incentrati sull’intelligenza artificiale. Cosa può dirci su questi percorsi?

I due corsi di laurea magistrale sono Artificial Intelligence e Data Science. Il primo si concentra sull’intelligenza artificiale pura, mentre il secondo è focalizzato sulla scienza dei dati e su come gestire grandi quantità di dati, estrarre valore da essi e utilizzarli al meglio. Questi corsi hanno registrato un notevole aumento di iscrizioni e rispondono a una crescente domanda di figure professionali in questi ambiti.

Parliamo spesso delle paure legate all’intelligenza artificiale, ma cerchiamo anche di focalizzarci sulle opportunità. Qual è il suo punto di vista?

Come tutte le tecnologie dirompenti, l’intelligenza artificiale può generare timori, soprattutto perché è ancora poco conosciuta. Tuttavia, ritengo che sia più un’opportunità che una minaccia, purché venga utilizzata in modo adeguato. Le applicazioni sono numerosissime e coprono ormai quasi tutti i settori: dalla produzione alimentare, alla logistica, all’energia. L’intelligenza artificiale ci permette di gestire grandi quantità di dati e risolvere problemi complessi che richiederebbero enormi sforzi per un essere umano.

A proposito di progetti concreti, ci può raccontare di alcune applicazioni sviluppate all’interno del dipartimento?

Abbiamo diversi progetti di ricerca in corso, tra cui quello sul monitoraggio dei pazienti allettati e il progetto Udine, che utilizza l’IA per gestire ragionamenti legali complessi. Sono solo due esempi tra molti altri, ma illustrano bene come l’intelligenza artificiale possa essere applicata in ambiti molto diversi.

A settembre, presenterete i risultati di un progetto molto interessante riguardante l’assistenza ai pazienti fragili. Quali sono le aspettative?

Sì, il 25 settembre presenteremo i risultati di un progetto incentrato sul monitoraggio dei pazienti fragili. Si tratta di un sistema di supporto decisionale sviluppato in collaborazione con un’azienda del Computer Science Park, che utilizza l’intelligenza artificiale per migliorare l’assistenza ai pazienti. Questo è solo uno dei tanti progetti che mostrano come l’IA possa avere un impatto diretto sulla qualità della vita.

In futuro possiamo aspettarci molte altre novità da parte del vostro dipartimento?

Assolutamente sì. L’intelligenza artificiale avanza rapidamente e le novità sono all’ordine del giorno. È fondamentale rimanere aggiornati e formare professionisti che possano affrontare le sfide del futuro. Consiglio ai giovani di studiare le basi metodologiche e scientifiche, piuttosto che concentrarsi solo sulle ultime tecnologie, che cambiano molto velocemente. Le basi sono ciò che permetterà di affrontare i cambiamenti con successo.

 

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