I dati spazio-temporali, intesi come le informazioni che descrivono la collocazione spaziale e temporale di un oggetto, sono presenti in un numero sempre crescente di documenti digitali e di applicazioni informatiche. La principale fonte di informazione spaziale, anche se non l'unica, è costituita dai sistemi informativi geografici, che sempre più frequentemente espongono dati geo-spaziali in rete attraverso servizi di diverso tipo, sfruttando gli standard attuali quali GML (Geographic Markup Language) e WFS/WMS (Web Feature Service e Web Map Service) [OGC03] proposti dall'organizzazione OpenGeoSpatial Consortium. Anche l'ente internazionale di standardizzazione ISO ha prodotto gli standard della serie 19100 specificatamente rivolti ai dati geo-spaziali e alcuni di questi standard [ISO03][ISO02] in particolare propongono strumenti formali per la progettazione concettuale dei dati geografici. Di conseguenza, in diverse situazioni è andata crescendo l'esigenza di integrazione tra diverse rappresentazioni di dati geo-spaziali: ciò è accaduto ad esempio nell'ambito degli enti pubblici (regioni, province e comuni italiani), dove è cresciuta l'esigenza di un'integrazione più stretta tra i sistemi informativi territoriali che gestiscono informazioni su porzioni di territorio comune, ma anche a livello europeo nell’ambito del progetto INSPIRE che è diventato recentemente direttiva dell’Unione Europea. L'integrazione necessaria in questo contesto comprende spesso, oltre allo scambio di dati: la gestione degli aggiornamenti e l'armonizzazione delle informazioni, in particolare per quanto riguarda la componente spaziale. Questo salto di qualità nell’integrazione è anche conseguenza delle iniziative intraprese a livello nazionale (progetto IntesaGIS realizzato dall'Intesa Stato-Regioni-Enti locali [INT02]) ed europeo (vedi il già citato progetto INSPIRE guidato dal Joint Research Center). Come già detto questa nuova esigenza di integrazione necessita di gestire gli aggiornamenti della componente spaziale del dato e di armonizzare le informazioni di natura sia alfanumerica che spazio-temporale. Ciò richiede strumenti evoluti d'integrazione ed interoperabilità tra i sistemi: infatti, i trasferimenti di dati spaziali sperimentati fino ad oggi hanno presentato problemi nella successiva fruizione dell'informazione, problemi dovuti fondamentalmente alla mancanza di semantica nei dati trasferiti e all’esigenza, non soddisfatta, di mantenere aggiornati, soprattutto nella componente spaziale, i dati precedentemente ottenuti. Il progetto di ricerca che si propone ha tra i suoi obiettivi quello di studiare un modello di riferimento per la rappresentazione integrata, basata su metodi semantici, di dati spazio-temporali e la definizione di una architettura di interoperabilità tra sistemi distribuiti ad accoppiamento lasco per l’aggiornamento e l’interrogazione avanzata dei dati integrati. Nel contesto del progetto complessivo l'attività dell'unità di Verona riguarderà due aspetti: - Il primo relativo allo studio di tecniche per l’integrazione semantica di dati geo-spaziali; in particolare si studieranno sia metodi basati sulle logiche descrittive per la specifica in un contesto unitario delle proprietà concettuali dei dati geografici, sia nuovi metodi basati sul confronto e integrazione di granularità spaziali. Tali tecniche dovranno essere verificate sperimentalmente attraverso test di integrazione semantica eseguiti sui dati geografici reali con componente spaziale esplicitata che verranno messi a disposizione da altre unità del progetto. - Il secondo relativo allo studio di nuovi modelli e algoritmi di aggiornamento per basi di dati geografiche che consentano sia la rappresentazione integrata di dati spaziali multi-accuratezza, sia la corretta gestione dell’attività di aggiornamento incrementale della componente spaziale, vale a dire la corretta integrazione nella base di dati multi-accuratezza di nuove osservazioni relative alle proprietà spaziali della realtà (di natura metrica o logica).