Potenziale ruolo antitumorale delle cellule dendritiche slan+ (slanDCs) in pazienti affetti da linfomi.

Data inizio
1 agosto 2016
Durata (mesi) 
12
Dipartimenti
Medicina
Responsabili (o referenti locali)
Cassatella Marco Antonio

Negli ultimi anni è stata identificata una popolazione di cellule dendritiche pro-infiammatorie circolanti,
denominate “slanDC”, di cui non è ancora completamente noto il ruolo nella patologia. In tale campo, il nostro
gruppo ha riportato recentemente che le slanDC infiltrano i linfonodi metastatizzati da carcinoma [1]. Nostri dati
preliminari più recenti provano che le slanDC infiltrano anche i linfomi diffusi a grandi cellule (DLBCL),
tumori di solito trattati con farmaci antiblastici e rituximab (RTX). Quest’ultimo è un anticorpo monoclonale
che riconosce il CD20 espresso dai linfociti B, e che legandosi al recettore per la porzione Fc delle IgG espresso
dalle cellule NK (CD16), attiva una citotossicità anticorpo-mediata (ADCC) delle cellule B tumorali. Dato che
anche le slanDC esprimono il CD16, è plausibile ipotizzare che anch’esse partecipino all’azione citotossica via
RTX nei pazienti affetti da DLBCL. Se fossi così, ciò potrebbe essere rilevante se si considera che le slanDC
localizzano a stretto contatto dei linfociti B tumorali nei linfomi (nostri dati). Obiettivo del progetto è quindi
verificare l’effettivo coinvolgimento delle slanDC nell’azione citotossica mediata da RTX in pazienti affetti da
DLBCL. Lo studio sarà articolato come: (WP1) Valutazione della capacità delle slanDC circolanti di soggetti
sani di esercitare, via RTX, citotossicità verso linfociti B, e confronto con cellule NK o altri leucociti CD16+;
(WP2) Caratterizzazione dei meccanismi mediante i quali le slanDC esercitano citotossicità dipendente da RTX;
(WP3) Studio delle slanDC circolanti e infiltranti il tumore di pazienti con DLBCL, in termini di fenotipo e
funzionalità (citotossicità e fagocitosi delle cellule B tumorali, via RTX); (WP4) Studio della correlazione tra
presenza e/o fenotipo delle slanDC circolanti o nodali e l’esito della terapia nei pazienti con DLBCL.
Complessivamente, i risultati del progetto aiuteranno a chiarire il ruolo delle slanDC nelle patologie tumorali.

Partecipanti al progetto

Marco Antonio Cassatella
Professore ordinario

Collaboratori esterni

MARCO A. CASSATELLA
UNIVERSITA' DI VERONA

Attività

Strutture

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